lunedì 5 marzo 2012

Il Ministro degli Esteri Terzi di Sant’Agata promuove il “made in Italy”

Il viaggio del Ministro Terzi di Sant’Agata in Vietnam e Singapore non sembra avere molto di politico, ma appare piuttosto avere uno scopo esclusivamente commerciale: quello di promuovere il “made in Italy”.

Tale scopo esclusivo commerciale è solo apparente. Dietro a tale visita, infatti, si cela una vera e propria strategia di politica estera rivolta a rinforzare la presenza italiana nel mondo, e quindi, anche la nostra cultura. Tuttavia, per comprendere meglio il ruolo che sta svolgendo il nostro Ministro degli Esteri, in questo caso, è necessario comprendere la ratio legislativa della sua missione per poi studiarne e valutarne le conseguenze.

Fino a pochi mesi fa, esisteva l’Istituto nazionale per il commercio estero (ICE), istituito inizialmente con Regio Decreto 800/1926 sotto la denominazione di Istituto Nazionale per le Esportazioni. Successivamente rinominato ICE nel 1945. Lo scopo di tale ente pubblico era quello di “promuovere lo sviluppo delle esportazioni dei prodotti del suolo e dell’industria italiana”. Tale missione è stata portata avanti fino al 2011, anno in cui l’Istituto è stato soppresso dall’art. 14, c. 17, D. Lgs. 98/2011. I commi successivi del citato D. Lgs. Prevedono l’istituzione di una Agenzia interministeriale alla quale verranno affidati i comiti dell’ICE: l’ Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Quest’ultima sarà sottoposta ai poteri di indirizzo del Ministro dello Sviluppo Economico e dal Ministro degli Affari Esteri.

Ora, che si conoscono le basi normative, possiamo valutare anche le analisi politiche che possono scaturire dalla visita ufficiale di Terzi.

In primo luogo, lo scopo della visita, mosso dall’intento di ampliare le prospettive economiche italiane nell’area asiatica, è quello di conquistare un mercato composto da 600 milioni di consumatori.
In secondo luogo, tale ampliamento nel mercato finanziario asiatico – che attualmente gestisce un capitale finanziario dai 157 ai 247 miliardi di dollari – permetterà di diffondere un modello di internazionalizzazione verso l’Asia delle imprese italiane, nella scia dell’esempio fornito dalla Piaggio.

Infine, dal punto di vista della politica internazionale, tale iniziativa avrà come scopo quello di sviluppare una maggiore collaborazione in vista di un’importante ricorrenza: quella dei 40 anni di relazioni diplomatiche che si celebrerà nel marzo 2013.

Quindi, l’ampliamento della presenza italiana nel mercato asiatico permetterà non solo il diffondersi di prodotti “made in Italy”, ma porterà una maggiore internazionalizzazione dell’industria nostrana e quindi una maggiore presenza italiana all’estero. Ciò permetterà, inoltre, una maggiore diffusione della nostra lingua e di maggiore vicinanza a livello di rapporti internazionali per merito delle nostre rappresentanze negli Stati asiatici.

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